Sono differenti le motivazioni che possono portare a separare il search intent di una pagina in due pagine distinte del tuo sito web, principalmente per le regole seo da seguire, ma può anche capitare al contrario con la cannibalizzazione dei contenuti che va gestita al meglio.
Alla base, prima di cercare di ottimizzare al massimo il proprio sito web, bisogna sempre ricordarsi per chi si sta creando, aggiornando e migliorando il proprio sito web: i visitatori, vale a dire le persone, e se per loro il tuo sito web non risponde adeguatamente ai propri problemi, allora bisogna metterci mano.
- 1 Intento di ricerca di una pagina web
- 2 Analisi della serp in Google tra pelli e pellicce
- 3 L’esigenza online è diversa dall’esigenza dell’azienda
- 4 Come dividere il search intent in due pagine web
- 5 Come agevolare l’indicizzazione di Google delle nuove pagine create
- 6 il confronto con altri Seo Specialist
- 7 Analisi dell’andamento sul posizionamento e indicizzazione
Intento di ricerca di una pagina web
Tecnicamente per fare un buon lavoro seo ed ottenere migliori risultati con Google, ogni pagina di un sito web dovrebbe avere un singolo Search Intent, che in soldoni significa che ogni singola pagina web di un sito internet deve rispondere ad un particolare intento di ricerca, evitando di avere più pagine con lo stesso intento.
Per un progetto che sto gestendo, facendo la mia tradizionale analisi e keyword research settimanale da Seo Specialist, mi accorgo di una anomalia: una pagina dei servizi offerti che parla di lavaggio di pelli e pellicce, sta attirando un buon numero di keyword, che si stanno anche posizionando bene su Google, ma noto che c’è qualche cosa di sbagliato e per avvalorare la mia ipotesi, necessito di maggiori dati a supporto.
Analisi della serp in Google tra pelli e pellicce
Il mio dubbio mi viene sul fatto che chi cerca su Google una lavanderia per lavare un capo in pelle, non è detto che sia interessato al lavaggio di un pelliccia, che come dicevo nel paragrafo precedente, è tutta una questione di Search Intent.
Si, è vero che una lavanderia può tendenzialmente lavare tutto, ma è come viene percepito il servizio dal navigatore che fa la differenza, e avere una pagina che parla esclusivamente di pelle e una che parla esclusivamente di pelliccia, credo possa essere una notevole ottimizzazione per la SEO.
Per avvalorare la mia ipotesi, devo verificare come Google identifica queste due ricerce distinte, quindi apro il browser con due tab in modalità anonima e cerco: “lavaggio capi in pelle” e “lavaggio pellicce“, i risultati sono questi:
La prima immagine mostra la Serp di Google con la query “lavaggio capi in pelle” e 1.470.000 risultati totali, mentre la seconda immagine mostra la ricerca di “lavaggio pellicce” con i suoi soli 180.000 risultati.
Già solo con l’enorme differenza dei numeri di risultati totali elaborati, si avrebbe un dato sufficiente a comprendere che siano due ecosistemi a se stanti che hanno poco a che fare tra di loro, ma approfondendo ulteriormente è possibile notare come anche gli stessi siti mostrati nei risultati, siano completamente differenti nelle due serp.
L’esigenza online è diversa dall’esigenza dell’azienda
Ho quindi provato ad andare a ritroso per capire perchè nella costruzione del sito web, ho creato una singola pagina su due esigenze che su Internet sono evidentemente distinte e la risposta che ho trovato è stata: perchè il cliente mi aveva riferito di metterle assieme, trattandosi praticamente dello stesso tipo di lavaggio.
Ed effettivamente, analizzando ulteriormente le due serp qui sopra, viene lampante notare come i titoli delle singole pagine della maggior parte dei risultati incorporino sia il “lavaggio delle pelli” che il “lavaggio delle pellicce”, segno che nella categoria professionale siano due lavori svolti allo stesso modo.
Ma quelle due serp possono ulteriormente insegnarci qualche cosa: che il primo risultato in entrambi i casi, parla esclusivamente di una o dell’altra esigenza, non di entrambe.
Come dividere il search intent in due pagine web
A quest punto mi era piuttosto lampante cosa avrei dovuto fare: dividere il search intent della pagina, in due pagine distinte, così da avere maggior spinta, maggior interesse e superare quella schiera di siti web in prima pagina che mischiano le due esigenze, in una sola pagina.
Ho quindi approfondito con gli appositi strumenti seo, facendo una keyword research per le parole chiave che si erano posizionate per la pagina e analizzando anche su Google Search Console quale fosse il trend maggiore, che trainasse le impression.
Con questi dati ho quindi capito che la principale chiave di ricerca per la pagina lavaggio-pelli-e-pellicce.html era “lavaggio pelli“, quindi ho creato un piano di azione per ottimizzare il tutto con il minor danno e penalizzazioni possibili.
- Creare due nuove pagine distinte, lavaggio-capi-in-pelle.html e lavaggio-pellicce.html
- Spostare le parti di testo dalla pagina generica alla relativa pagina specifica
- Eliminare la pagina generica lavaggio-pelli-e-pellicce.html e crearne un redirect verso la risorsa identificata da Google come la più vicina, lavaggio-capi-in-pelle.html
Come agevolare l’indicizzazione di Google delle nuove pagine create
Con questa situazione così impostata, avrò la url lavaggio-pelli-e-pellicce.html già posizionata ed indicizzata, che viene improvvisamente eliminata, ma che attraverso il Redirect 301 verso lavaggio-capi-in-pelle.html, indico a Google che le sue risorse le può trovare permanentemente nalla nuova url, quindi la sua indicizzazione e posizionamento, dovrebbe avvenire in tempi relativamente brevi.
Per quanto riguarda invece la seconda pagina creata, lavaggio-pellicce.html, ho pensato di fare questa mossa: all’interno della pagina del lavaggio pelli, ho aggiunto un trafiletto che dice “se cerchi una lavanderia che effettua il lavaggio delle pellicce, premi qui” e il link alla relativa nuova pagina, usando l’anchor text “lavaggio pellicce”, così da aiutare ulteriormente il crawler quando scansionerà la pagina.
I primi risultati sono già arrivati, più avanti ne parlo ed espongo i dati a supporto.
il confronto con altri Seo Specialist
Io amo parlare di seo, delle strategie che ho adottato e dei risultati che ho ottenuto.
Il problema è che con i clienti è impossibile riuscire ad avere una discussione sana, tecnica e basata sulle ipotesi, perchè loro ti pagano e vogliono vedere solo i risultati, così a volte mi metto in gioco e provo a confrontarmi con altri Seo Specialist, dove la discussione è senza ombra di dubbio più stimolante.
Questo mio caso ha quindi fatto partire una serie di discussioni a cui vorrei provare a rispondere qui per punti, indicando i ragionamenti che mi sono stati fatti direttamente e quelli qui sotto sono le mie personali opinioni basate sulla mia esperienza e competenze
Pelliccia e pelle sono due keyword differenti ma con lo stesso intento transazionale
La macro categoria di Search Intent è “Transazionale” ed è la stessa, è giusto, ma secondo questo ragionamento allora si potrebbero creare delle singole pagine con 4 o 5 prodotti indicati che hanno lo stesso Search Intent e posizionandola pure bene, ma così non è.
Tutte le pagine dei “servizi proposti” che ho creato per la lavanderia sono transazionali, proprio perchè ho intenzione di attirare potenziali clienti interessati ad acquistare il servizio, ma questo non significa che dovrei attuare la strategia facendo tutto con una sola pagina che racchiude ogni singolo servizio: credo sarebbe un grave errore.
Fai confusione tra cos’è il search intent e l’obiettivo di posizionamento della pagina
A livello “accademico”, un Search Intent si limita a cercare il perchè un utente digita qualche cosa nella barra di ricerca del motore di ricerca, dividendolo per le 3 grandi macro categorie Transazionale, Informativo e Navigazionale. Per quanto mi riguarda, io non mi fermo a questo ragionamento per compartimenti stagni.
É corretto categorizzare le query e capire cosa le attiva, ma non deve essere l’unica analisi da fare per capire che cosa vuole fare l’utente con la sua ricerca, anche perchè le serp di Google possono benissimo essere ibride quando non ha ben chiaro di cosa parla quella determinata query.
Non faccio confusione, ma ne amplio in concetto perchè è verissimo che “lavaggio pellicce” ha lo stesso intento transazionale di “lavaggio capi in pelle”, ma allo stesso tempo se l’utente si vede una pagina che non gli risolve il suo specifico problema, allora ho sbagliato analisi, keyword research e search intent e non c’è altro modo di dirlo, per quanto io capisca benissimo chi mi dice che sto confondendo il search intent con il posizionamento di ricerca. Ma non trovo che possa essere tutto così semplice, tutto così o nero o bianco e che per fare un lavoro migliore sia importante anche comprendere meglio le query, l’intento di ricerca oltre alla macrocategoria e cosa può aver bisogno l’utente per soddisfare ogni sua necessità.
Le due query sono entrambe di tipo “local”
Vero, l’azienda per la quale lavoro sfrutta tipicamente ricerche locali perchè una lavanderia la cerchi in zona, non lontana da dove abiti, è giusto il ragionamento e Google si comporta di pari passo.
Eppure sono arrivati in passato clienti geograficamente molto lontani, parliamo di un’unità di misura da 1000 kilometri (da Varese a Foggia), che hanno richiesto il lavaggio dei propri capi spedendoli, per poi riceverli puliti dopo il lavoro svolto: la pagina di un servizio così locale, non viene mostrata unicamente per ricerche locali e questo va messo in conto quando si ragiona all’intento di ricerca, si fa una keyword research e si crea una pagina per il sito web.
Quindi per quanto è corretto dire che una lavanderia offra servizi locali, è anche vero che se gli altri siti “in zona” non offrono quel particolare servizio che l’utente sta cercando (o non sono digitalmente ottimizzati per indicarlo), Google con buona probabilità andrà a cercare risposte anche su domini distanti, ed è anche qui che entra in gioco la bontà della mia strategia adottata.
Avere una pagina web che parla in maniera estremamente verticale di un servizio su un determinato capo e tutte le sue eventuali sottosfaccettature, permetterà di essere mostrati in serp anche quando la ricerca avviene in una città distante, incrementando la possibilità di contattare l’azienda del mio cliente.
Analisi dell’andamento sul posizionamento e indicizzazione
Aggiornamento del 15/03/2022
La nuova pagina che tratta “lavaggio pelli” è stata indicizzata e posizionata in brevissimo tempo, come avevo previsto grazie al redirect 301 impostato, ma l’analisi delle keyword posizionate ad oggi, mostrano molto di più sull’indicizzazione e il posizionamento di tutta l’operazione.
Questa sopra è la lista aggiornata ad oggi delle keyword posizionate per la nuova pagina creata lavaggio-capi-in-pelle.html e quello che si può notare è che il lavoro di indicizzazione e relativo posizionamento dopo appena 6 giorni, è molto positivo e si sta muovendo come deve. Ma non finisce qui:
La bontà della divisione del search intent in due pagine distinte, la si può notare anche da questa singola keyword qui sopra: “lavaggio pellicce” che nella pagina generica aveva una posizione media di 22 e un trend di crescita positivo, è diventata una keyword lontana per questa nuova pagina alla 44° posizione con una forte curva discendente.